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News di settore - da Indexfood.it

Natale, A.P.I. (Confagricoltura): Trote di qualità sulle tavole degli italiani

Natale, A.P.I. (Confagricoltura): Trote di qualità sulle tavole degli italiani
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La trota, eccellenza italiana, è sana, leggera e digeribile ed è il pesce italiano ideale da servire sulle tavole natalizie. “Spesso si sceglie il pesce di mare – ha messo in evidenza Pier Antonio Salvador, presidente dall’associazione piscicoltori italiani (API) di Confagricoltura – ma anche quelli di acqua dolce sono alleati preziosi della salute per una dieta equilibrata e a ridotto apporto calorico, permettendo di festeggiare senza ingrassare”.

La trota contiene tutti gli aminoacidi essenziali necessari per la crescita, per questo viene consigliata anche nella dieta delle donne in gravidanza e dei bambini già dagli 8 mesi di vita. Garantisce l’apporto di fattori nutrizionali essenziali in forma naturalmente equilibrata; povera di colesterolo, risulta un prodotto ideale anche per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari.

L’Associazione Piscicoltori Italiani (API) di Confagricoltura mette in evidenza che la grave siccità di questo anno ha limitato fortemente la produzione nazionale della trota iridea riducendo la disponibilità sui mercati. “Ma la qualità – ha osservato Salvador – resta altissima. Nel 2016 in Italia abbiamo prodotto 36.800 tonnellate di trote, in più di 300 impianti di acquacoltura distribuiti su tutto il territorio nazionale”.

L’acqua – ha concluso il presidente API (Confagricoltura) – è un bene inestimabile e prezioso, fonte di vita. La trota iridea è la sentinella ambientale, termometro della buona qualità delle acque perché si trova esclusivamente all’interno di quelle pulite: un vantaggio per la salute del consumatore. E’ un pesce prezioso perché sano, sicuro e controllato, da sempre fiore all’occhiello della cucina italiana e dell’acquacoltura nazionale e arriva giornalmente e freschissimo dagli allevamenti alle pescherie”.

Roma, 18 dicembre 2017

Natale, A.P.I. (Confagricoltura): Trote di qualità sulle tavole degli italiani
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Oltre la guerra del Grano: agricoltori, cooperative, pastai e industria molitoria firmano un protocollo d’intesa per aumentare la disponibilità di Grano Duro italiano di qualità

Oltre la guerra del Grano: agricoltori, cooperative, pastai e industria molitoria firmano un protocollo d’intesa per aumentare la disponibilità di Grano Duro italiano di qualità
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Siamo i primi produttori in Europa di frumento duro e leader mondiali nella produzione di pasta ma per restare competitivi ai nostri pastifici servono grandi quantitativi di grani di alta qualità che non sono disponibili nella quantità necessaria in Italia.

Oggi a Roma è stato presentato un protocollo d’intesa, voluto da Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Confagricoltura, CIA, Copagri, AIDEPI e ITALMOPA, che ha l’obiettivo di valorizzare la materia prima del nostro prodotto agroalimentare più conosciuto al mondo. Incentivi e premi di produzione per l’agricoltura nazionale virtuosa e sostenibile, miglioramento dei sistemi di stoccaggio, ricerca e sviluppo di nuove sementi, concentrazione dell’offerta, sicurezza, tracciabilità e comunicazione: questi gli ambiti di intervento previsti dall’accordo.

Un patto di filiera per rafforzare la competitività della pasta italiana aumentando la disponibilità di grano duro italiano adatto alla pastificazione, incentivandone la produzione sostenibile e la tracciabilità, e sostenendo gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità. Questi i punti principali del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano siglato oggi da AIDEPI – Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, CIA – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli e ITALMOPA – Associazione Industriali Mugnai d’Italia.

I firmatari rappresentano complessivamente poco meno della metà di tutta l’agroindustria italiana, per un valore di circa 60 miliardi di euro: per quanto riguarda il mondo agricolo, parliamo di oltre 3 milioni di associati che gravitano nel settore agricolo, 1,1 milioni di imprese agricole e 5mila cooperative agroalimentari distribuite su tutto il territorio nazionale; per il comparto molitorio, oltre l’80% della capacità totale di trasformazione del frumento in Italia; per l’industria della pasta, l’80% di un settore storico che conta 100 imprese, dà lavoro in Italia a 7.500 addetti e genera 4,7 miliardi di Euro.

Il protocollo d’intesa è quindi una risposta concreta, volontaria e “di squadra” ad alcune criticità di filiera che ostacolano la crescita del settore. Siamo primi nel mondo per produzione (3,6 milioni di tonnellate annue) e export di pasta (2 milioni di tonnellate), ma questo primato è a rischio per tre motivi: in primo luogo, la forte concorrenza internazionale, specie da Turchia e Egitto, che pur con un prodotto di qualità inferiore stanno erodendo quote di mercato alla pasta italiana, forti anche del

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Dal congresso nazionale dei cardiologi: il Bergamotto è un salva-cuore

Dal congresso nazionale dei cardiologi: il Bergamotto è un salva-cuore
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Nessun agrume è così ricco di flavonoidi – La spremuta di bergamotto consigliata per diverse patologie – Il Consorzio del Bergamotto: ne commercializziamo 22 mila quintali l’anno, ma la crescita è esponenziale

Delle proprietà benefiche del bergamotto si è parlato al 78° Congresso nazionale della Società italiana di cardiologia (SIC) conclusosi oggi a Roma, grazie allo stand di “Citrus – L’Orto italiano” che ha incontrato diversi cardiologi presenti. Ricco di flavonoidi, il bergamotto riduce i livelli di colesterolo nel sangue, ed è particolarmente consigliato dai medici.

il prof. Vincenzo Montemurro e la Ceo di Citrus, Marianna Palella, al 78° Congresso del SIC

“Il succo del bergamotto presenta una elevata concentrazione di bioflavonoidi – ha spiegato il prof. Vincenzo Montemurro, membro del Consiglio direttivo del SIC – e dal suo succo sono stati estratte strutture analoghe alle statine, i farmaci inibitori del colesterolo. Dunque consigliamo a chi soffre di ipercolesterolemia di bere quotidianamente una spremuta di bergamotto, eventualmente mescolata con una spremuta di arancia che ne mitiga l’asprezza”.

I flavonoidi possiedono proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie e vasoprotettive.
“Ma nessun agrume ne ha una concentrazione così ricca – ha sottolineato ancora Montemurro – per cui il consumo di bergamotto è consigliato anche a diabetici, obesi, ipertesi, a chi soffre di epatopatie, a fumatori. Si tratta di un ‘farmaco naturale’ ben conosciuto come salva-cuore”.

Il bergamotto è una pianta endemica della Calabria molto utilizzata nell’industria dei profumi, recentemente riscoperta come frutto di consumo. Artefice del rilancio un’azienda di Cesena, Citrus, che da anni commercializza nei supermercati un retino di bergamotti e che ha appena lanciato una confezione premium accompagnata da una ricetta dello chef Davide Oldani.

“Il 90% della produzione va all’industria cosmetica – ha chiarito Ezio Pizzi, Presidente del Consorzio del Bergamotto – e il 10% in frutterie, ma la crescita dei consumi cresce a livelli esponenziali ogni anno. Oggi vengono commercializzati 20 mila quintali annui di frutto fresco per un valore di circa 3 milioni di euro. Oltre che gustato come frutto, viene consumato anche per spremute, infusi, o come aromati

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Cambi Giovanni

Cambi Giovanni
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Camilli Marco

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