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News di settore - da Indexfood.it

Corte dei Conti UE su Import, Confagricoltura: “non si riscuotono i dazi doganali dovuti sui prodotti stranieri, per inefficienze e incapacità”

Corte dei Conti UE su Import, Confagricoltura: “non si riscuotono i dazi doganali dovuti sui prodotti stranieri, per inefficienze e incapacità”
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“La relazione speciale della Corte dei Conti europea n. 19, sulle procedure d’importazione nella Ue rivela «debolezze e lacune importanti che indicano un’applicazione dei controlli non efficace, con ripercussioni negative sulle finanze della UE». Di fatto la Corte ha registrato un’evasione notevole del pagamento dei dazi doganali delle merci in entrata nell’Unione europea”. Lo sottolinea Confagricoltura, ponendo in evidenza l’ulteriore onere che grava così sui contribuenti europei.

Confagricoltura“I dazi doganali corrispondono al 14% del bilancio della UE – sottolinea Confagricoltura sulla scorta dell’indagine della Corte dei Conti -. La loro evasione aumenta il divario doganale, che deve essere sanato dai singoli Stati membri”.

“I dazi non vengono riscossi – prosegue l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – principalmente per: mancanza di incentivi finanziari ai singoli Stati membri per l’effettuazione dei controlli doganali; differente approccio da parte degli stessi Stati membri a tali controlli; mancata o carente verifica da parte delle dogane europee circa la provenienza, i quantitativi e le categorie delle merci importate in base alle quali sono previsti trattamenti differenti ed anche riduzione od esenzione dei dazi”.

“Abbiamo contestato gli accordi di libero scambio quando non hanno valutato adeguatamente l’impatto economico connessi alle importazioni nella Ue ed in Italia a dazio zero. A ciò – conclude Confagricoltura – non si può aggiungere la liberalizzazione ‘di fatto’ delle tariffe doganali per le inefficienze, le incapacità, la sottovalutazione del problema. Si traduc,e oltre che in un danno economico per il Paese e la Comunità europea, in un danno anche per le aziende produttrici che si vedono arrivare dall’estero prodotti concorrenziali, oltre tutto non in un regime di libero scambio”.

Roma, 14 dicembre 2017

Corte dei Conti UE su Import, Confagricoltura: “non si riscuotono i dazi doganali dovuti sui prodotti stranieri, per inefficienze e incapacità”
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Collaborazione tra Confagricoltura e comando dei Carabinieri delle politiche agricole

Collaborazione tra Confagricoltura e comando dei Carabinieri delle politiche agricole
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Il comitato direttivo incontra il colonnello Luigi Cortelessa

Il comitato direttivo di Confagricoltura, riunito oggi a Palazzo della Valle, ha incontrato il Colonnello Luigi Cortellessa, responsabile del Comando dei Carabinieri Politiche agricole e alimentari.

Dall’incontro è emersa la chiara volontà di una sempre più proficua collaborazione tra l’Organizzazione agricola e le forze dell’ordine anche a livello regionale, al fine di contrastare fenomeni criminali e tutelare l’agroalimentare del nostro Paese.

Confagricoltura“L’agricoltura – ha detto il colonnello Cortellessa – è l’unico settore che dispone di un comando dei carabinieri dedicato, con lo scopo di difendere il patrimonio agricolo fatto di paesaggi e di prodotti unici, riconosciuti a livello mondiale. E il nostro compito è quello di presidiare le aziende agricole, attraverso controlli che devono essere fatti in modo sempre più razionale e coordinato, per portare alla luce comportamenti illeciti che in primo luogo danneggiano proprio le imprese che operano nella legalità.”

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, ribadendo il dovere di denunciare, ha invitato tutti i presidenti regionali di Confagricoltura a collaborare con le strutture regionali dell’Arma dei Carabinieri e a utilizzare in maniera proficua il prezioso supporto che le forze dell’ordine forniscono ogni giorno alle nostre aziende.

Roma, 14 dicembre 2017

Collaborazione tra Confagricoltura e comando dei Carabinieri delle politiche agricole
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Kellogg’s Company compie i suoi primi 30 anni in Italia

Kellogg’s Company compie i suoi primi 30 anni in Italia
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Kellogg, azienda leader nel mondo nei cereali per la prima colazione e secondo player mondiale nella produzione di cracker e snack, compie i suoi primi 30 anni in Italia

Da quando i prodotti a marchio Kellogg sono sbarcati in Italia ad oggi, il mercato è profondamente cambiato, così come le abitudini inerenti alla prima colazione, e sicuramente Kellogg, con i suoi marchi, ha contribuito a creare e consolidare la categoria dei cereali per la prima colazione nel nostro Paese.

In questi 30 anni il mercato della prima colazione e quello dei cereali sono cresciuti e si sono diversificati, dando sempre maggiore importanza a quello che è ormai riconosciuto come uno dei pasti principali della giornata. E il contributo di Kellogg è stato significativo, tanto che oggi in Italia 6 brand su 10 per la prima colazione a base di cereali sono a marchio Kellogg.[1]

Ed è proprio negli anni ’80 che, anche grazie all’arrivo di Kellogg’s Company in Italia, esplode nel nostro paese il boom dei fiocchi a base di cereali. E anche se nella colazione italiana prevale l’orizzonte della tradizione, dove uno degli attori principali è il biscotto, e i processi di globalizzazione delle abitudini e degli immaginari alimentari non sono stati così rapidi come in altri Paesi, a partire da questa era è sempre più presente il desiderio di esplorare nuove frontiere del gusto. All’inizio furono prevalentemente i classici corn flakes, poi diventa sempre più avvertita l’esigenza di integrare l’apporto con prodotti salutistici realizzati con fibre, crusca, avena, e muesli.[2]

Marchi famosi come Special K®, All Bran®, Corn Flakes di Kellogg’s® o Rice Krispies® e le famose mascotte come Tony’s Frosties® Tiger, e Coco di Choco Krispies® fanno parte dei nostri ricordi d’infanzia, delle nostre abitudini alimentari quotidiane e, di conseguenza, della nostra storia. A ciò hanno contribuito le campagne informative che Kellogg ha fatto per dare maggiori informazioni sull’importanza della colazione.

Oltre alla categoria di cereali per la colazione con cui è arrivata in Italia, Kellogg ha negli anni diversificato la propria offerta con proposte come biscotti e snack dolci, ma anche salati, con l’acquisizione di Pringles® nel 2012, che da allora ad oggi ha registrato una crescita a doppia cifra.

Kellogg ha stabilimenti produttivi in diversi paesi in Europa, tra cui Valls in Spagna che fornisce circa il 50% dei prodotti presenti nel nostro mercato. Ma anche nei Paesi in cui non è presente con una fabbrica, oltre a comprare materie prime nei Paese in cui opera, dà il proprio contributo al mercato con progetti volti a supportare gli agricoltori e per far sì che le materie prime siano sempre di elevata qualità. Kellogg’s OriginsTM è l’esempio concreto di un impegno globale volto sia a rispettare e preservare l’ambiente ma anche ad avere materie prime di elevata qualità. In Ita

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Raccontare il cibo, Slow Food Lazio partecipa a ‘Pasti Imperiali’

Raccontare il cibo, Slow Food Lazio partecipa a ‘Pasti Imperiali’
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Slowfood Lazio partecipa al progetto che riunisce un ampio numero di aziende agricole, viticoltori, produttori e associazioni del Lazio per raccontare il cibo, la sua storia, ed i territori di provenienza

Slow Food Lazio partecipa a “Pasti Imperiali“, il progetto che riunisce un ampio numero di aziende agricole, viticoltori, produttori e associazioni del Lazio per raccontare il legame tra cibo, storia e territorio nel libro fotograficoPasti Imperiali – L’Eredità Enogastronomica dell’Antica Roma”.

La collaborazione con Slow Food Lazio è stata determinante anche per la competenza apportata della referente assegnata da Slow Food Lazio al progetto, Gabriella Cinelli, “Archeochef” esperta di storia della gastronomia e docente del Master of Food di Slow Food, che ha fornito il proprio parere esperto al progetto per conto dell’associazione, mettendo a disposizione anni di esperienza e ricerche sul campo. La scelta di pubblicare un libro fotografico rispecchia la volontà di dare un volto ai produttori, veri protagonisti del territorio, e mostrare il loro lavoro.

Pasti Imperiali è un libro in cui la storia del produttore, espressa in forma di prosa, è intervallata da fotografie del produttore nel suo ambiente di lavoro. Per garantire i massimi standard qualitativi sia nella fotografia che nella redazione dei testi, il team si avvale della partecipazione al progetto di affermati professionisti, come Cristina di Paolo Antonio, passato pluriennale da fotoreporter per Il Messaggero di Roma e attualmente fotografa di scena per importanti produzioni cinematografiche, registi e attori e Natalie Aldern, scrittrice e blogger Californiana residente a Roma, creatrice del blog An American in Rome.

Oltre a scrivere per varie testate e blog, Natalie vanta numerose collaborazioni con le Nazioni Unite su tematiche di politica alimentare internazionale. “Crediamo sia importante sensibilizzare riguardo l’esistenza del legame tra territorio, storia e cibo” fa sapere Manuel Cirulli, ideatore del progetto.

“Qual’è l’eredità Enogastronomica dell’Antica Roma? Chi sono le persone che hanno raccolto questa eredità? Cosa lega il passato al presente? Abbiamo deciso di rispondere a queste domande raccontando le storie dei produttori. In questi mesi abbiamo esplorato il territorio, parlato con centinaia di persone,e visitato decine di produttori: ora siamo pronti a raccogliere le storie migliori nel libro fotografico Pasti Imperiali” conclude Cirulli. Il libro sarà auto pubblicato, sia in Italiano che in inglese per renderlo accessibile ad un pubblico internazionale, e i fondi necessari alla pubblicazione verranno raccolti mediante una campagna di crowdfunding.

Roma, 13 dicembre 2017

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Il Bergamotto, buono e salutare, interpretato dallo Chef Davide Oldani

Il Bergamotto, buono e salutare, interpretato dallo Chef Davide Oldani
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Arriva sugli scaffali una nuova proposta di Citrus – L’orto italiano: il bergamotto, la storia e una ricetta

Il bergamotto interpretato dallo Chef Davide Oldani. Due frutti di bergamotto, foglie di alloro ed una ricetta dello chef stellato. Questa la nuova proposta di “Citrus – L’orto italiano”, disponibile da oggi nei punti vendita della Grande Distribuzione, che punta ad una riscoperta ed una rivisitazione dell’antico e raro frutto calabrese. L’elegante confezione racconta all’interno le origini e le proprietà benefiche del bergamotto e riporta una ricetta di Davide Oldani per realizzare un infuso che mantenga intatti gli oli essenziali e le sostanze organolettiche del bergamotto.

Dalla forma simile all’arancia, ma con una buccia inizialmente verde poi gialla brillante, il bergamotto può essere gustato come frutto da spicchiare o spremuto e utilizzato per impreziosire ogni tipo di piatto, grattugiandone la buccia, seguendo i dettami della “Cucina POP” di Davide Oldani, che prevede un frequente ricorso agli agrumi. Citrus e Davide Oldani hanno deciso di collaborare allo sviluppo di questa nuova linea premium condividendo l’amore per il mondo degli agrumi e i principi di una sana e corretta alimentazione.

Al di là del suo gusto e profumo, il bergamotto presenta anche spiccate qualità salutistiche essendo ricco di flavonoidi, composti naturali, dalle proprietà utili per mantenere la salute cardiovascolare e per contribuire alla prevenzione di patologie infiammatorie e di alcuni tipi di tumore. Davide Oldani è da tempo impegnato a sostenere la ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi come pure Citrus che destina parte dei proventi per finanziare la ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, e quindi il lavoro di medici e ricercatori altissimo profilo che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura di numerose patologie.

“Questa nuova proposta è diretta a tutti coloro che non conoscono il bergamotto e desiderano essere accompagnati in questa esperienza gustativa con una proposta d’uso – ha spiegato Marianna Palella, Ceo di Citrus – Piacerà ai tanti che scelgono di dedicare del tempo per sé stessi e il proprio benessere fisico”.

‘Non trattato’ si legge sulla confezione, vale a dire che dopo la raccolta il bergamotto non viene trattato in superficie, ma lavato semplicemente con acqua, anche per non disperdere le ricche proprietà della sua scorza, ricca di fibra, calcio, potassio, vitamina C, limonoidi e limonene. Da anni Citrus – L’orto italiano sta svolgendo una campagna per sensibilizzare ed educare i consumatori ad utilizzare la scorza degli agrumi. Sostenendo la ricerca scientifica specie nel campo della nutrigenomica, la scienza che negli ultimi anni ha rivelato l’

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