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News di settore - da Indexfood.it

Chiara Galiazzo: “Vi racconto i miei peccati di gola” VIDEO

A Casa Sanremo abbiamo incontrato la vincitrice della sesta edizione di X Factor Chiara Galiazzo, in gara a Sanremo tra i big con Nessun posto a casa mia.
Nei negozi il 24 febbraio con il nuovo album che trae il titolo dal singolo presentato al Festival, Chiara Galiazzo video intervistata da Mixer Planet racconta: «In passato ho avuto un rapporto conflittuale con la cucina. Solo di recente ho scoperto una certa passione per le ricette vegetariane e mi sono accorta di essere una cuoca discreta!». I suoi ristoranti del cuore? «Giapponesi, vegetariani e vegani». E nel video dà un’idea ai gestori per rinnovare l’offerta…

chiara galiazzoEcco l’elenco delle date dell’instore tour di Chiara Galiazzo, che prenderà il via nello stesso giorno d’uscita dell’album da La Feltrinelli di Milano:
24/02 Milano, La Feltrinelli, ore 18.30
25/02 Verona, La Feltrinelli, ore 15
27/02 Roma, La Feltrinelli, ore 18
28/02 Napoli, La Feltrinelli, ore 18
02/03 Bari, La Feltrinelli, ore 18
04/03 MediaWorld, Albignasego, Padova, ore 17.30
05/03 MediaWorld, Catania, ore 17
06/03 Mondadori Megastore, Palermo, ore 18
09/03 Mondadori Bookstore, Marghera, Venezia

sabato 18 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (2455)/Comments (0)/
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Il premio Prodotto Food 2017 va alla linea di Oli biologici Piave 1938

La linea di Oli biologici Piave 1938 ha ottenuto il premio “Prodotto Food 2017” nella categoria “Oli e Aceto”nell’ambito della terza edizione del premio organizzato dalla testata Food. Il premio è stato ritirato dall’AD di Benvolio 1938 Marco Dal Sasso durante Food Match, l’evento dedicato alla business community del food & beverage svoltosi ieri a Milano.

La linea “Oli biologici Piave 1938”, composta da Olio di oliva extravergine, Olio di semi di girasole Alto Oleico, Olio di Germe di Granoturco, Olio di semi di Soia, Olio di semi di Girasole, Olio di semi di Lino, è stata premiata in particolare per la nuova immagine, la gamma ampliata e il pack innovativo.

marcodalsasso_ad-benvolio1938Il premio “Prodotto Food” nasce con l’intento di dare visibilità ai prodotti più innovativi del food & beverage lanciati sul mercato negli ultimi due anni o rilanciati con significativi cambiamenti e innovazioni nell’ambito del proprio marketing mix.

Per questa edizione si sono confrontati 262 nuovi prodotti di 146 aziende alimentari suddivisi in 16 categorie merceologiche. I prodotti in gara sono stati valutati secondo tre fattori: le performance sul mercato distributivo (dati Nielsen), il giudizio dei retailer (manager, buyer e responsabili della Grande Distribuzione) e quello degli esperti di comunicazione, marketing, consulenza, delle associazioni e delle ricerche di mercato.

www.olidelbenessere.it

venerdì 17 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (3100)/Comments (0)/
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Frutticoltura sostenibile in Trentino: possibile e reale

Frutticoltura sostenibile in Trentino”. E’ questo il titolo dell’intervento di Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot-Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini, che ha avuto luogo ieri mattina a Cles (Tn) in occasione della 20esima giornata dedicata alla “Frutticoltura delle Valli del Noce”, appuntamento molto atteso, organizzato dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con il Consorzio Melinda e Apot.

L’intervento ha toccato i temi più sentiti e più urgenti in vista dell’apertura della stagione produttiva e ha puntato ad illustrare come il territorio stia sensibilmente virando verso i nuovi concetti di sostenibilità, grazie all’apertura del dialogo tra istituzioni e comunità locali e grazie al lavoro sinergico tra le associazioni di produttori e gli enti di ricerca.

“Questo incontro è un segnale che conferma quanto sia importante parlare del tema ambientale e della sostenibilità”, ha sottolineato Alessandro Dalpiaz; “Già nel Convegno di Trento dello scorso 19 gennaio abbiamo puntato a informare la comunità rispetto agli impegni e ai progetti futuri del mondo frutticolo creando buone condizioni per confrontarsi con più tranquillità, in una logica ampia e forte di ‘sistema’ tra frutticoltori, enti di ricerca come FEM, istituzioni, sindacati agricoli e cittadini, in una visione ampia e convergente anche con il mondo vitivinicolo. Le scelte in discussione per il 2017 devono essere viste come un passo verso una migliore ‘sostenibilità’ del sistema ma anche di rispetto che il mondo frutticolo chiede alla collettività. Questo passaggio è fondamentale per dimostrare l’attenzione e la sensibilità del mondo agricolo per intercettare le istanze dei cittadini e, conseguentemente, per essere più competitivi sui mercati oggi molto selettivi in termini di politiche ambientali”.

L’intervento di Dalpiaz ha voluto ribadire la collaborazione tra la Fondazione Mach, Apot e Melinda che prosegue con determinazione per contribuire a fornire risposte sempre più adeguate ai frutticoltori ma anche per soddisfare la richiesta di vivibilità che viene dalle comunità locali; l’obiettivo è di concretizzare una serie di azioni e attività volte a mettere a punto in Trentino una frutticoltura più sostenibile, sicura e con minor impatto ambientale.

“La 20esima edizione della ‘Frutticoltura delle Valli del Noce’ si innesta nella seconda annata del nuovo modello di consulenza tecnica condivisa tra FEM, Apot e Melinda, esperienza che ha dato importanti e positivi risultati e che potrà solo migliorare”, ha concluso Dalpiaz; “Le attività realizzate nell’ambito della convenzione hanno concretamente affrontato diverse domande che i produttori hanno posto riguardo all’introduzione di tecniche di coltivazione adeguate a sostenere il reddito aziendale ma anche rispettose delle esigenze ambientali e di sicurezza della frutta. Questo impegno non solo proseguirà ma sarà potenziato e meglio integrato nel sistema produttivo provinciale, con una comunicazione sempre più aperta alle comunità di tutto il territorio”.

venerdì 17 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (2317)/Comments (0)/
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Food Innovation Global Mission, viaggio nell’America delle icone

Prima l’Olanda con la sua ricerca all’avanguardia sullo spreco alimentare poi la East Coast tra Boston e New York con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e ora la California. Queste sono state le tappe percorse finora dalla delegazione della Food Innovation Global Mission (FIGM), il tour mondiale dei 14 studenti del master di II livello Food Innovation Program (FIP). Dopo una prima settimana trascorsa alla scoperta di luoghi protagonisti della ricerca in ambito alimentare come la University of California a Davis (UC Davis), la delegazione è entrata nel vero cuore dell’imprenditorialità “made in Silicon Valley”. A partire da uno dei suoi simboli, il centro operativo di Facebook, Menlo Park, con i suoi 9 palazzi coloratissimi e la corte interna piena di negozi, bar, ristoranti, una banca privata e un ufficio postale sorvegliati da centinaia di telecamere per proteggere la privacy dei dipendenti. Per continuare con l’esperienza al centro di comando del colosso mondiale dell’ospitalità, Airbnb. Un ex deposito di tram di cinque piani dove ogni angolo si trasforma in una postazione per lavorare, un luogo che ha fatto dell’ospitalità e del movimento il suo core business e anche le caratteristiche del luogo di lavoro. Per spiegare come il cibo è pensato e vissuto dai 3mila dipendenti gli studenti hanno incontrato un vero food hero David McIntyre, Director of Global Food Programs in 25 uffici Airbnb in tutto il mondo e già ospite a Reggio Emilia nella sede principale del FIP. La sua missione è formare una cultura del cibo che sia sostenibile per l’ambiente e che crei engagement tra i colleghi, grazie a un menù che cambia ogni giorno, ispirato a quello cucinato in una vera casa iscritta ad Airbnb, un giorno potrebbe essere un cottage in Provenza, quello successivo una casa sull’albero nella foresta di Yellowstone, una Log-House in Canada o un trullo in Puglia e così via. La mensa non lascia nulla al caso o all’improvvisazione, ogni menù è pensato in base a come recuperare in maniera ottimale gli scarti di produzione e a eliminare inutili sprechi.

figm17-facebookLa full immersion della Food Innovation Global Mission nell’imprenditorialità di ultima generazione continua grazie all’incontro con Patrick Brown, fondatore di Impossible Food e creatore del burger dal sapore classico, ma a base completamente vegetale “voglio trovare il modo di soddisfare la grande richiesta di carne, ma in modo molto più sostenibile” spiega Brown, cercando di andare incontro ai gusti dei carnivori, ma con l’attenzione rivolta alla salute dell’uomo e del pianeta. Per gli studenti del FIP non si tratta del primo special burger incontrato durante questo tour, infatti già in Olanda avevano avuto occasione di vedere di persona il burger in vitro da 250mila dollari ideato dallo scienziato Mark Post. Armati di guanti e retine per capelli immersi nel laboratorio di Patric

venerdì 17 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (2947)/Comments (0)/
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Cibo & tendenze: dall’Asia arriva il mini food

Nuove tendenze si fanno strada in fatto di cibo. A rilevarlo è il sito repubblica.it che spiega come dall’Asia si stia apprezzando la moda del “mini food” (detto anche “Tiny Food”). “Colpevoli” della diffusione, i social media come Instagram, Pinterest, Facebook e You Tube dove sono tantissimi i canali – tra cui Mimine Mini, Pocket Resort e Miniature Space – che presentano video con la creazione di piccole prelibatezze ed ottengono un numero di visualizzazioni inspiegabilmente alto. Filmati che – ed è questo il bello – non presentano solo virtuosismi da guardare con una punta di divertimento e scetticismo, ma manicaretti assolutamente commestibili declinati in tutte le possibili varianti di un menu completo: dall’antipasto, ad un piatto di pasta, carne, pesce, sushi e anche dolci e pasticcini.

In Italia al momento – osserva repubblica.it – nessuno sembra essersi ancora cimentato con il Mini Food, ma il trend che porta a miniaturizzare il cibo non è del tutto nuovo e rimanda al più noto Finger Food, che almeno nelle dimensioni ricorda la tendenza asiatica, ma con le opportune differenze: “In entrambi i casi” spiega lo chef Gianluca Tomasi, direttore dell’Ateneo della Cucina Italiana della Federazione Italiana Cuochi e autore, insieme allo chef Marco Valletta, del libro ‘Chef in punta di dita’ “si tratta di preparazioni che si possono gustare preferibilmente in un unico boccone. Il Finger Food è però costruito con una logica ben precisa: gli alimenti possono essere accostati per analogia o per contrasto (dolce/più dolce; salato/più salato; morbido/croccante; dolce/salato; etc.), ma deve essere facile da eseguire e non richiedere tempi di realizzazione eccessivamente lunghi, come invece accade per il Mini Food asiatico”.

venerdì 17 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (2602)/Comments (0)/
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