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News di settore - da Indexfood.it

Italia, la mecca delle vacanze enogastronomiche. 8,1 il voto

L’Italia è una delle mete enogastronomiche maggiormente apprezzate dal viaggiatore straniero desideroso di entrare in contatto con il nostro territorio e le sue tradizioni. Secondo la Banca d’Italia, riporta una nota diffusa dall’Enit, nel 2015 sono stati oltre 920 mila i viaggiatori stranieri che hanno visitato l’Italia per una vacanza enogastronomica, in crescita del 5,9% rispetto al 2014 e dell’11,6% rispetto al 2012. Gli 1,3 milioni di pernottamenti generati sono in aumento del 10,4% in confronto al 2014 e del 34,7% in confronto al 2012. Anche la spesa degli stranieri per una vacanza all’insegna dell’enogastronomia, pari nel 2015 a 192 milioni di euro, dimostra l’ottimo stato di salute del settore che segue un trend di crescita notevole dal 2012 ad oggi (+54,8%) e incide sempre di più sulla spesa turistica complessiva dei turisti stranieri in viaggio nel nostro Paese (fonte Banca d’Italia). Secondo l’Osservatorio Nazionale delle Filiere del Turismo – dati Unioncamere-Sicamera, quella enogastronomica è una delle principali motivazioni che spingono il turista sia italiano che straniero a scegliere di intraprendere un viaggio in Italia. Il turista enogastronomico “tipo” è di nazionalità estera per il 50,3%, Francia (con il 25,9% sul totale delle presenze straniere), Germania (22.5%) e Regno Unito (16,9%) sono i principali bacini di origine della domanda straniera mentre i nostri connazionali provengono perlopiù da Lombardia, Lazio e Veneto. I turisti sia italiani che stranieri si considerano molto soddisfatti della vacanza enogastronomica in Italia che si aggiudica un voto di 8,1. I turisti stranieri, in particolare, hanno un’ottima percezione dell’Italia come meta enogastronomica che supera in tale settore Paesi come Francia e Spagna. I turisti cinesi e statunitensi indicano il Belpaese come unica destinazione enogastronomica. Per i tedeschi, l’Italia è al primo posto come destinazione per una vacanza all’insegna del cibo. La “cucina” è la motivazione che raccoglie il più alto livello di soddisfazione dopo il “patrimonio artistico” e le “bellezze naturali” sia fra i turisti stranieri che italiani (fonti: “Food Travel Monitor 2016” del World Food Travel Association e Rapporto sul turismo italiano 2016, a cura di Unicredit, in collaborazione con il Touring Club italiano). Il sentiment dei turisti italiani e stranieri relativo al cluster “ristorazione” è pari ad 80,4% ed è superato solo dai cluster “pulizia”, “accoglienza” e “posizione” (dati Travel Appeal su quasi 27 milioni di opinioni rilevate nelle recensioni analizzate sui canali Expedia, Trip Advisor, Booking).

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Da Singapore arriva il cocktail a base di formiche

Gli insetti? Possono essere gli ingredienti giusti anche per un cocktail. Il sito di Wired racconta che al Native di Singapore, nuovo eppure già acclamatissimo cocktail bar nel distretto di Outram, il desiderio di proporre qualcosa di davvero unico ai propri clienti ha portato Vijay Mudaliar, fondatore del locale e bartender professionista, a includere nella propria lista delle bevande una proposta davvero unica: un drink a base di formiche. Obiettivo: stupire, ma anche far riflettere sull’importanza di guardare alla sostenibilità come alla nuova stella polare del mondo della ristorazione.

“L’ispirazione per questo cocktail mi è arrivata dal ristorante D.O.M. di San Paolo, in Brasile, dove lo chef Alex Atala usa solo ingredienti amazzonici per creare i suoi bellissimi piatti”, ha detto a Wired Vijay Mudaliar. “Mi ha fatto pensare che avremmo potuto fare la stessa cosa a Singapore, visto che siamo circondati da fantastici ingredienti tropicali”.

Così nel suo drink la tapioca locale ha preso il posto della cassava brasiliana, mentre la guanábana ha dato il cambio alla sudamericana cirimoia. E poi ci sono loro, le formiche, scelte con cura per diventare parte integrante della ricetta. “Le formiche tessitrici sono ricche di vitamina C e danno un tocco acido al cocktail che a bilanciare il resto dei suoi componenti. Quelle servite in superficie, insieme a cubetti di basilico in azoto liquido, sono invece formiche importate dalla Thailandia e risultano più croccanti”, spiega il bartender.

martedì 21 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (2978)/Comments (0)/
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Le Manzane presenta Marzemino, il “vino di Mozart”

Forte e passionale come il suo colore rosso granato intenso, caldo e avvolgente come il suo nuovo packaging che evoca la dolcezza di un vellutato cremino al cioccolato. La cantina Le Manzane di San Pietro di Feletto (TV) lancia sul mercato internazionale il Marzemino Vino Passito in una veste grafica completamente rinnovata. Ernesto, Silvana e Marco presentano ufficialmente l’ultima novità al Prowein (dal 19 al 21 marzo) e al Vinitaly (dal 9 al 12 aprile). Dalle terre del Prosecco Superiore, patria dello spumante più famoso al mondo, la famiglia Balbinot porta a Düsseldorf e a Verona questo nettare “gentile”, un rosso antico che trasuda storia ed incarna la tradizione centenaria del territorio tanto da essere citato nel Don Giovanni di Mozart da Lorenzo da Ponte, celebre librettista, nato a Ceneda a pochi chilometri da San Pietro di Feletto. L’ultima annata in cui la cantina Le Manzane ha prodotto il Marzemino è stata il 2009. Dopo una selezionata anteprima natalizia, le 4.300 bottiglie, saranno di nuovo disponibili, su prenotazione, per il settore Ho.re.ca..

marzemino_astuccioIl nuovo passito dell’azienda di San Pietro di Feletto è un vino che scalda i cuori, ideale da sorseggiare in due sotto un cielo pieno di stelle o in compagnia della famiglia e degli amici davanti ad un caminetto acceso. Il viaggio sensoriale inizia dal nuovo packaging. La grafica è originale, ma al tempo stesso semplice e pulita. Le etichette sono state studiate in tre colori diversi in modo da soddisfare l’esigenza di una visibilità alternativa per l’esposizione delle bottiglie. Le nuance richiamano i toni caldi del vino e della terra che lo ha prodotto. La fascetta e la ceralacca che sostituiscono la capsula testimoniano la manualità e garantiscono l’artigianalità del prodotto. Con il suo elegante astuccio il passito della cantina Le Manzane diventa un’idea regalo perfetta per un cadeau o per un’omaggistica aziendale.

L’uva Marzemino viene raccolta a mano a fine settembre e, dopo aver riposato sui graticci in fruttaio per qualche mese, viene bruscamente risvegliata dalla pigiatura natalizia. Segue un lungo processo di affinamento. Il risultato è un vino straordinario che mantiene ed esalta le caratteristiche dell’uva: l’approccio olfattivo rivela un intenso profumo di ciliegia, richiami a piccoli frutti di bosco nonché ad una struttura polposa da vino rosso importante. Nel bicchiere si presenta di un colore rosso cupo con una consistente struttura glicerica che lo rende particolarmente caloroso ed avvolgente in bocca. Il sapore è dolcemente temperato con un retrogusto amarognolo perfetto per accompagnare, come pochi vini, formaggi erborinati particolarmente gustosi; si sposa molto bene con la piccola pasticceria, scaglie di cioccolato e dolci in generale. Anche la vendemmia 2016 ha consentito di produrre questo nettare che sarà proposto nel 2017 in assemblaggio con una piccola parte dell’uva raccolta nel 2015 messa a riposare in fusti di legno, in un’interessante sperimentazione alternativa del prodotto.

La cantina Le Manzane si trova a San Pietro di Feletto (TV), a metà strada tra le Dolomiti e Venezia. L’azienda, a conduzione familiare, fortemente radicata nel territorio trevigia

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Peroni Senza Glutine sul podio del World Gluten Free Beer Award

Nell’ambito della seconda manifestazione “Beer Attraction” di Rimini – la fiera internazionale dedicata alle specialità birrarie, alle birre artigianali e all’innovazione nel settore food&beverage – si è tenuta la quarta edizione del “World Gluten Free Beer Award” (WGFBA 2017) che ha visto salire sul podio Peroni Senza Glutine, classificata prima tra le lager della sua categoria. La giura del WGFBA 2017 ha infatti assegnato il secondo premio a livello mondiale alla gluten free della Famiglia Peroni nella categoria A, ossia rivolta alle birre a bassa e alta fermentazione e a bassa gradazione alcolica (<5,5%).

A ritirare il premio Giovanni Battista Morlino, Brewing Manager di Birra Peroni, che ha dichiarato: “Siamo davvero felici per questo risultato e ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa birra. Ogni passo del processo produttivo di Peroni Senza Glutine è rigoroso, per garantire un contenuto di glutine inferiore a 10ppm e mantenere il gusto rotondo e bilanciato della birra che, da 170 anni, accompagna le tavole italiane. Perfetta per chi deve rinunciare al glutine ma non al gusto di una buona birra in compagnia”.

La Gluten Free di Birra Peroni si conferma quindi la prima birra italiana senza glutine, non solo in termini di gusto, come certificato da questo importante premio, ma anche in termini di quota di mercato. Infatti, anche nel 2016, si è attestata leader nel mercato delle birre senza glutine in Italia (certificazione IRI).

www.birraperoni.it

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Il bar? I clienti lo vogliono così

Dopo anni difficili dovuti alla crisi, i consumi fuori casa sembrano avere ripreso a crescere, seppure a ritmo ancora lento. Ma quali sono i format che performano meglio? E ancora, che cosa cercano i clienti in un locale? A fornire qualche risposta sul tema – utile per orientarsi in un mercato sempre più competitivo – sono le evidenze emerse dal monitoraggio di The NPD Group, che ha scattato la fotografia del canale aggiornata al primo trimestre del 2016 confrontandola con gli anni precedenti.

I DRIVER DELLA SCELTA

Dall’analisi emerge innanzitutto che a guidare i consumatori nella scelta di un bar si conferma il binomio “tempo & co­modità”, indicato da quasi il 40% del campione intervistato. Ma, va detto, si tratta di un dato in netta decrescita, che si distacca di ben 6 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011. Rilevante è poi il tema della consuetudine. Lo conferma il fatto che 3 italiani su 10 affermano di frequen­tare un locale regolarmente. Anche in questo caso, però, i

valore è in calo: nel 2011 sfiorava infatti la soglia del 38%. Per contro, si assiste a una significativa crescita dell’importanza attribuita alla capacità dei locali di garantire qualità e assor­timento dell’offerta alimentare: solo 5 anni fa questo driver era determinante per il 12,3% degli avventori, oggi influisce sul 15,7% dei clienti. Del resto, a spingere verso i consumi fuori casa – dicono sempre i dati di The NPD Group – sono soprattutto motivazioni di carattere edonistico, condivise dal 37% del campione. Stando ai numeri, insomma, il cliente pone sempre più l’accento sull’aspetto esperienziale. E qui ben si inserisce la crescita della richiesta di qualità. Perde per contro terreno il tema funzionale: gli impegni lavorativi che nel 2011 costituivano una ragione per frequentare un locale per il 31% degli intervistati, nel 2016 sono indicati soltanto dal 26,3% del campione.

LE TIPOLOGIE

Il monitoraggio di The NPD Group ha poi indagato le perfor­mance in funzione dei principali format proposti dal canale.

E ne è emerso che, con 780 milioni di visite registrate nell’anno mobile terminante a marzo 2016, il modello tradizionale – rappresentato da bar, caffetterie e sa­le da the – recita largamente la parte del leone. Un posizionamento reso peraltro ancora più forte dall’an­damento sostanzialmente stabile (+0,4%) registrato rispetto al 2015.

Positivo è anche il risultato ottenuto dalle tavole calde che, grazie a 147 milioni di visite, nel primo quarter del 2016 hanno messo a segno una progressione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2015.

L’incremento più rilevante è quello ottenuto da snack bar e tavole fredde che, spinte da 90 milioni di visite, sono state protagoniste di un +0,7%. Un evidente se­gnale che la crescita non è necessariamente legata al momento della colazione, ovvero alla fascia che resta largamente la più importante in termini di visite.

LE FASCE ORARIE

La mattina continua, infatti, a rappresentare il mo­mento di maggiore afflusso per i bar: i dati dicono che nell’anno terminante a marzo 2016 cappuccino & cornetto hanno inciso per quasi il 73% sul totale delle visite del canale. E non è tutto, perché questo primato si è rafforzato nell’ultimo biennio, guadagnando il 2,2% nel solo raffronto tra gli ultimi due valori registrati.

In deciso progresso è poi il momento del pranzo, che avanza dell’8,8% nel confronto con il 2015. Più in difficoltà si mostrano, invece, le occasioni di consumo legate al pomeriggio (-10,5%) e quelle relative all’ulti­ma parte della giornata: apertivi, cene e after dinner segnano il passo, cedendo il 5,3%.

I DIVERSI TARGET

Non c’è comunque troppo da preoccuparsi, perché in prospettiva

lunedì 20 febbraio 2017/Author: MIXERPLANET/Number of views (3625)/Comments (0)/
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