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News di settore - da Indexfood.it

Castello di Stefanago ss

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lunedì 20 novembre 2017/Author: Indexfood/Number of views (483)/Comments (0)/

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Fruit & Veg innovation a Verona dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018

Fruit & Veg innovation a Verona dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018
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Evento dedicato alle tecnologie innovative per la coltivazione

Verticalizzazione di filiera, innovazione tecnologica per la coltivazione convenzionale e biologica del comparto ortofrutticolo ed olivicolo. Sono queste le linee guida dell’edizione di Fruit & Veg Innovation, in programma alla Fiera di Verona dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018, in concomitanza con Fieragricola, rassegna internazionale dedicata all’agricoltura.

La manifestazione – nata a maggio 2016 dall’unione di Fruit Innovation di Fiera Milano e Fruit&Veg System di Veronafiere – si prepara al secondo appuntamento, dopo il successo ottenuto lo scorso maggio a Milano in occasione di TUTTOFOOD, dove il focus era centrato sul prodotto e sulle sue innovazioni varietali e di fruizione.

L’ortofrutta, con una produzione lorda vendibile di 14 miliardi di euro e un export pari a 4,9 miliardi, è un segmento chiave del made in Italy agroalimentare. Fruit & Veg Innovation si integra all’interno di Fieragricola, nella convinzione che il primo passo verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale debba compiersi in campo, per estendersi poi a tutta la filiera.

Fruit & Veg Innovation occuperà il padiglione 8 di Veronafiere come una vetrina altamente specializzata sulle filiere verticali dell’orticoltura, della frutticoltura e dell’olivicoltura.

Quattro le aree tematiche: vivaistica e preparazione del terreno (trapiantatrici, baulatrici, rincalzatura, micro-irrigazione, pacciamatura, vivai); trattamento del terreno (antiparassitari, potatura, cimatura, atomizzatori); raccolta e preparazione del prodotto (carro raccolta, muletto, calibratrice, cassette, packaging, crio-tecnica); servizi (assicurazione, credito, enti certificatori, commercializzazione).

Altro elemento caratteristico della manifestazione è l’innovazione tecnologica al servizio del biologico, che da fenomeno di nicchia sta crescendo anche nel segmento dell’ortofrutta. In Italia la produzione biologica conta oltre 1,8 milioni di ettari coltivati e circa 73mila operatori e, riguardo all’ortofrutta «organic», la crescita dei consumi nella sola grande distribuzione organizzata ha ritmi superiori al 28 per cento. Si tratta di un comparto strategico, riconosciuto determinante anche dalla recente Carta del biologico di Bergamo, sottoscritta proprio per dare rilievo a questo tipo di coltura come strumento di trasformazione dei sistemi agricoli mondiali per il contrasto ai cambiamenti climatici e per la lotta alla fame.

Layout innovativo. Alla tradizionale vetrina espositiva si affiancano aree dove sono presentate le più significative innovazioni utilizzate nell’ambito delle operazioni in campo dell’ortofrutta e nel biologico.

Informatizzazione e digitalizzazione del punto vendita. La manifestazione non trascura il nuovo trend dell’e-commerce, puntando – nell’ambito della convegnistica –  su temi di approfondimento legati all’informatizzaz

sabato 18 novembre 2017/Author: Indexfood/Number of views (397)/Comments (0)/
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Anche gli stranieri vogliono andare a vivere in campagna, quella vera, quella italiana

Anche gli stranieri vogliono andare a vivere in campagna, quella vera, quella italiana
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Sempre più numerosi i turisti stranieri, anche dalla Russia, che scelgono la vacanza negli agriturismi. Ma chiedono maggiori servizi per i bambini, ospitalità per gli animali e.. la lavastoviglie

Oltre 2.500 incontri b2b in due giorni tra l’offerta e la domanda italiana ed estera

Chiude oggi i battenti l’edizione 2017 di AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale che per tre giorni nei padiglioni di Arezzo Fiere ha fatto incontrare la domanda e l’offerta di un settore in continua crescita ed evoluzione.

Come ogni anno, il salone ha avuto un positivo riscontro di pubblico, ma soprattutto un ritorno importante per gli operatori. Come sottolinea Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere: «Questa manifestazione è sempre più apprezzata dagli operatori del settore per la sua qualità nell’offerta dei servizi: si va dalla borsa agrituristica, unica in Italia, per passare ai master di formazione tenuti dai principali esperti di business del comparto, fino ad arrivare ai seminari e convegni di approfondimento normativo e non solo, oltre 60 in tre giorni quest’anno. Questo non può che incoraggiarci a cominciare già da domani a pensare all’edizione 2018».

Gli stranieri vogliono vivere in campagna.  A raccontare il valore e l’importanza raggiunti da AgrieTour sono i numeri del workshop, il luogo degli incontri b2b, ovvero dove l’offerta agrituristica incontra la domanda italiana e straniera. Quest’anno ad AgrieTour hanno partecipato 85 tour operator provenienti dai principali Paesi tra cui Germania, Danimarca, Russia, Giappone, Stati Uniti, Israele per incontrare i 220 operatori agrituristici italiani. Alla fine sono stati oltre 2.500 gli appuntamenti che si sono tenuti nei due giorni (venerdì e sabato) che AgrieTour ha dedicato agli incontri.

Quello che dall’estero chiedono agli agriturismi italiani: piscine e servizi per bambini, ospitalità per i pets e… anche la lavastoviglie . AgrieTour quest’anno ha voluto capire quale sia il sentimento dei turisti stranieri verso le strutture italiane e lo ha fatto con una serie di domande rivolte direttamente ai buyers. Quello che viene fuori è una divisione tra turisti “first time”, quelli che per la prima volta vengono in Italia e che preferiscono visitare le mete classiche, come Venezia e Roma.

E poi ci sono i “second timer”, quelli che ritornano, che vogliono vivere una esperienza di vita italiana e per farlo scelgono la vacanza in agriturismo. «Sono tutti molto esigenti – commenta Andrea Boldi presidente di Arezzo Fiere – e cercano strutture ad al

sabato 18 novembre 2017/Author: Indexfood/Number of views (400)/Comments (0)/
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A Roma la pizza incontra la curcuma, per un autunno al meglio con il pieno di energia

A Roma la pizza incontra la curcuma, per un autunno al meglio con il pieno di energia
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Nella pizzeria Alma Buona, impasto di pizza a base di farro e curcuma attivata, una rivisitazione del grande classico della cucina italiana all’insegna del benessere

L’autunno è ormai nel pieno della sua forza, portando forti piogge, le prime nevicate e le immancabili influenze del periodo. Un piccolo aiuto alle nostre difese immunitarie, evitando di sentirci troppo giù di tono, arriva da ciò che mangiamo. Molto apprezzata in questo senso è la curcuma, impiegata anche nella medicina ayurvedica e nella medicina tradizionale cinese, che vanta proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e depurative.

Tipica della cucina indiana, mediorientale e di alcune aree dell’Africa, la curcuma è da tempo largamente utilizzata anche in Italia per infusi o per dare una nota orientale a primi piatti o secondi di carne, fino ad arrivare a influenzare il più tipico dei piatti della cucina italiana: la pizza. La proposta arriva da Alma Buona, pizzeria romana in Via Angelo Emo, 44, che l’ha inserita tra gli ingredienti dell’impasto stagionale autunnale. Il locale, accanto a quelle tradizionali, propone delle basi per pizza arricchite con ingredienti scelti per le loro proprietà e pensate per aiutare chi le sceglie ad affrontare al meglio lo specifico periodo climatico.

Con il suo basso contenuto glicemico, la curcuma può essere inserita anche in diete ipoglicemiche o ipocaloriche, aiuta a regolare il colesterolo, stimola le difese immunitarie dell’organismo, aiuta e protegge l’apparato gastrointestinale e stimola il fegato, apportando un generale senso di benessere e di energia. Nell’impasto autunnale di Alma Buona, la curcuma viene associata alla farina di farro, ricco di vitamine dei gruppi A, B, C, E, di calcio, fosforo, sodio, ferro, magnesio e potassio, e che contribuisce a contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.

“Nella cultura italiana il cibo costituisce un tassello importantissimo: non è solo sussistenza, è convivialità, amore per il prossimo, ma anche benessere. Non è un caso che nel novembre 2010, la Dieta Mediterranea sia stata riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. – Ha commentato Massimo Sacco, proprietario e gestore di Alma Buona. – Il nostro menù si ispira ai piatti della tradizione, con un’accurata selezione delle migliori materie prime e una forte attenzione nei confronti dei gusti del cliente. La nostra pizza, infatti, può essere personalizzata non solo nella scelta degli ingredienti, ma anche in quella del tipo di mozzarella e tra quattro tipi di impasto. Di questi, uno cambia in base alla stagione, m

sabato 18 novembre 2017/Author: Indexfood/Number of views (393)/Comments (0)/
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L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani torna in Giappone per la settimana della Cucina italiana nel mondo

L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani torna in Giappone per la settimana della Cucina italiana nel mondo
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Show cooking, degustazioni e giornata benefica per Amatrice 22-24-26 novembre a Tokyo

L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) dal 20 al 26 novembre 2017 partecipa alla seconda edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo. Un evento internazionale, fortemente voluto dal Governo italiano e dalle Istituzioni pubbliche, presiedute dalla Farnesina in stretta collaborazione con il MIPAAF.

Tanti i Paesi in cui si svolgerà questa settimana, dagli Stati Uniti al Canada, dal Brasile al Giappone. E proprio in Giapponea Tokyo, si svolgeranno gli eventi dell’Istituto.  Un Paese che adora i salumi italiani e i numeri lo dimostrano. Nei primi sei mesi del 2017 infatti le esportazioni in Giappone hanno dato ottimi risultati: 2.136 ton (+21,7%) per 20,6 milioni di euro (+19%) ponendosi come terzo mercato di destinazione extra UE dopo Svizzera e USA (che detiene il primo posto). A trainare la crescita nel mercato del Sol Levante sono stati prosciutti crudi e pancette.

“Tra noi e il Giappone c’è un’amicizia di lunga data che parte dal 2000subito dopo l’apertura del mercato nipponico ai salumi italiani avvenuta nel febbraio 1999, e che dura tuttora. Nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno eravamo qui per una campagna promozionale che ci ha dato molte soddisfazioni. Sono sicura che anche questi giorni saranno importanti e proficui” ha affermato Monica Malavasi, Direttore dell’IVSI.

Una serie di appuntamenti quelli organizzati da IVSI – in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo e con l’agenzia ICE – per la settimana della cucina italiana nel mondo pensati per tutti:

dagli addetti ai lavori, ai consumatori fino alle future generazioni di giovani chef.

Si parte il 22 novembre con Chicco Cerea, chef del ristorante Da Vittorio di Brusaporto (BG), appena confermato 3 stelle Michelin, che alla Hattori Nutrition College, una delle massime istituzioni nel mondo della formazione alberghiera, terrà uno show cooking, con la presentazione di alcune ricette a base di salumi italiani. Venerdì 24 novembre sarà invece la volta di una serata all’Ambasciata italiana a Tokyo per l’aperitivo all’italiana, con un corner SalumiAmo. Infine domenica 26 novembre, sarà l’Amatriciana DayIl giornalista Masakatsu Ikeda organizzerà un evento di beneficenza, presso Community Café N

venerdì 17 novembre 2017/Author: Indexfood/Number of views (796)/Comments (0)/
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