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News di settore - da Indexfood.it

Fondazione Snam e Confagricoltura: accordo per promuovere l’agricoltura sociale

Fondazione Snam e Confagricoltura: accordo per promuovere l’agricoltura sociale
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Fondazione Snam e Confagricoltura hanno firmato un protocollo di collaborazione per la promozione, lo sviluppo e la realizzazione di progetti di agricoltura sociale

L’intesa nasce dalla comune volontà di favorire la diffusione di pratiche innovative e solidali in aree vulnerabili o di interesse pubblico in connessione all’agricoltura e in funzione della tutela e della valorizzazione del territorio e dell’ambiente.

ConfagricolturaL’accordo prevede l’organizzazione di uno o più concorsi rivolti a operatori sociali, principalmente del settore agricolo, volti a premiare i progetti migliori sulla base della loro capacità di generare benefici in termini di impatto sociale e sviluppo locale, nonché di garantire replicabilità sui territori e sostenibilità economica. I progetti selezionati saranno accompagnati durante la fase di realizzazione con supporti economici e con la concessione in comodato gratuito di alcuni terreni inutilizzati di proprietà di Snam per un periodo di 10 anni.

“Con la firma di questo accordo – commenta Carlo Malacarne, presidente di Fondazione Snam – intendiamo mettere alcuni terreni gratuitamente a disposizione delle comunità nelle quali Snam opera, affinché diventino esempi di buone pratiche per contribuire alla crescita economica e sociale del territorio anche in favore di soggetti svantaggiati”.

“Territorio, ambiente e sostenibilità sono cardini di un accordo – dichiara Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – che siamo lieti di condividere con una realtà autorevole come Snam. Dare opportunità e consolidare una cultura diffusa: questi gli obiettivi che ci prefissiamo con attività che vedono l’agricoltura e il suo rilancio quale elemento di sviluppo dei territori e del nostro tessuto socio-economico”.

Fondazione Snam e Confagricoltura: accordo per promuovere l’agricoltura sociale
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A Bruxelles vertice straordinario della Giunta di Confagricoltura: “la PAC rimanga “europea”. La razionalizzazione è un passo indietro”

A Bruxelles vertice straordinario della Giunta di Confagricoltura: “la PAC rimanga “europea”. La razionalizzazione è un passo indietro”
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Vertice straordinario della giunta di Confagricoltura a Bruxelles sul futuro della Pac, in occasione della presentazione della ‘comunicazione’ del commissario Hogan (a cui i componenti dell’esecutivo hanno partecipato), quindi una serie di incontri istituzionali a livello europeo.

È iniziato un percorso importante che condurrà alla riforma della PAC per il ‘post 2020’ e che ci deve vedere parte attivaha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Si tratta di una riforma importante, che è fondamentale per le nostre imprese. Vogliamo che, quella futura, sia un’evoluzione dell’attuale politica agricola comune e non una rivoluzione”.

ConfagricolturaLa PAC oggi è stata migliorata con il pacchetto ‘Omnibus’ che si approverà entro dicembre – ha proseguito Giansanti -. Ora bisogna intervenire per semplificarla, renderla più adatta a gestire le sempre più ricorrenti crisi economiche dovute ad un mercato instabile che rischia di ridurre la fiducia degli operatori delle filiere”.

Ad avviso della giunta di Confagricoltura non vanno modificati gli obiettivi – che in primis devono contemplare un reddito degli imprenditori agricoli equo e stabile – ma piuttosto gli strumenti, che devono essere adattati alle mutate condizioni in cui operano gli agricoltori della UE. Occorrono un bilancio e risorse adeguati, anche tenendo conto della difficile partita del negoziato sulla Brexit e delle maggiori sfide e politiche che l’UE deve fronteggiare. Non è possibile che i capitoli finanziari agricoli siano sacrificati sull’altare di queste esigenze.

Bisogna evitare che si discrimini tra le imprese – ha poi dichiarato il presidente di Confagricoltura -. La ‘comunicazione’ della Commissione enfatizza l’utilizzo di plafonamento (livellamento) dei pagamenti e degressività, con tagli alle aziende di maggiori dimensioni. Questo è un aspetto politico sul quale sicuramente dobbiamo intervenire, per evitare che si penalizzino realtà rilevanti del nostro sistema agricolo”.

Confagricoltura, così come aveva fatto il think tank ‘Farm Europe’ (a cui aderisce), ha reagito con forza al percorso di ‘rinazionalizzazione’ paventato nella ‘comunicazione’ di Hogan. “Va definito un insieme di regole da applicare allo stesso modo nei 28 Stati dell’Unione – ha osservato il presidente Giansanti – . Servono uniformità e coesione e non fughe in avanti o indietro dei vari Stati membri. La PAC deve rimanere un pilastro comune e condiviso sia in termini di risorse

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Assosementi: calano le richieste di seme certificato di Frumento Duro. A rischio la tracciabilità per oltre il 50% degli ettari coltivati

Assosementi: calano le richieste di seme certificato di Frumento Duro. A rischio la tracciabilità per oltre il 50% degli ettari coltivati
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Continuano a calare le richieste di certificazione di sementi di frumento duro in Italia e il rischio è che per la campagna autunno-vernina si riproponga la situazione vissuta lo scorso anno che evidenziava un impiego di seme non certificato superiore al 50% della superficie coltivata. A lanciare l’allarme è Assosementi, l’associazione che riunisce le imprese sementiere italiane.

“Secondo i numeri diffusi dal CREA-DC, l’ente responsabile della certificazione delle sementi in Italia, le domande dei cartellini ufficiali per la campagna cerealicola in corso vivono una fase di stagnazione, ha dichiarato Franco Brazzabeni, Presidente della Sezione cereali di Assosementi. A preoccupare è soprattutto il comparto del frumento duro, dove le richieste di certificazione ammontano ad appena 178 mila tonnellate, in flessione quindi del 12% rispetto a dodici mesi fa. Il dato è dunque allarmante, tanto più se si considera che il frumento duro è la materia prima da cui si ottiene la pasta, alimento principe della nostra dieta e simbolo di italianità nel mondo”.

“Le criticità del settore cerealicolo vanno affrontate in un contesto di filiera, con il seme certificato come denominatore comune, ha aggiunto Brazzabeni. L’uso del seme certificato assicura infatti evidenti vantaggi ad agricoltori, stoccatori, trasformatori e anche ai consumatori, oggi sempre più attenti alla piena tracciabilità delle produzioni”.

“Auspichiamo che il lavoro delle istituzioni si muova sempre di più verso il sostegno delle produzioni tracciate e favorisca le sinergie di filiera dei prodotti Made in Italy, nelle quali il seme certificato deve rappresentare la base irrinunciabile. Senza seme certificato non ha senso parlare di tracciabilità” ha concluso Brazzabeni .

ASSOSEMENTIAssociazione Italiana Sementirappresenta a livello nazionale il settore sementiero: costitutori di varietà vegetali, aziende produttrici di sementi e aziende distributrici di sementi in esclusiva. Assosementi aderisce a ESA (European Seed Association), l’Associazione sementiera europea, e a ISF (International Seed Federation), la Federazione internazionale delle sementi.

Bologna, 30 novembre 2017

Assosementi: calano le richieste di seme certificato di Frumento Duro. A rischio la tracciabilità per oltre il 50% degli ettari coltivati
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Il premio “Birra in Cucina” va a Michelangelo Mammoliti

Il premio “Birra in Cucina” va a Michelangelo Mammoliti
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In occasione della presentazione della guida Identità Golose 2018 Birra Moretti ha premiato lo chef che ha saputo meglio valorizzare la birra in abbinamento alla propria cucina

Giovani e talentuosi, è questo il profilo delle promesse della cucina italiana che Birra Moretti e Fondazione Birra Moretti cercano e sostengono. Nuova tappa di questo percorso di valorizzazione, è il Premio Birra in Cucina, il riconoscimento che Birra Moretti dedica agli chef che hanno saputo proporre un utilizzo innovativo della birra in abbinamento ai piatti e come ingrediente. Quest’anno, Birra Moretti ha conferito il Premio a Michelangelo Mammoliti, chef del ristorante del resort La Madernassa di Guarene, in occasione della presentazione della Guida ai ristoranti d’autore in Italia e nel mondo 2018 di Identità Golose, che si è svolta a Milano il 28 novembre.

Giunta all’undicesima edizione, la Guida di Identità Golose è un ormai un appuntamento atteso che racconta il meglio della ristorazione internazionale. Una guida online, interattiva e in continuo aggiornamento che mette a disposizione degli appassionati dettagliate recensioni che, di anno in anno, premiano coloro che portano in tavola le eccellenze della cucina italiana e internazionale, con un occhio di riguardo per le nuove leve.

Michelangelo Mammoliti e Paolo Merlin- Ph credit Brambilla Serrani ©

Michelangelo Mammoliti, classe 1985, è nato a Giaveno, in provincia di Torino. Dal 2014, è chef del ristorante del resort La Madernassa di Guarene, a poca distanza dal suo paese natale. Tra le esperienze che più lo hanno formato le esperienze da Gualtiero Marchesi, prima all’Albereta e poi al Marchesino di Milano. È però l’incontro con Stefano Baiocco, chef di Villa Feltrinelli a Gargnano, a cambiare la vita di Michelangelo. Chiusa la parentesi sulla sponda bresciana del lago di Garda, ha inizio un pellegrinaggio di 5 anni in Francia: Alain Ducasse, Pierre Gagnaire, Yannick Alléno a Parigi e Marc Meneau all’Espérance di Saint Père sous Vezelay. «È da questi grandi maestri francesi che ho appreso tre concetti fondamentali: eccellenza, rigore e l’essere esigenti» – racconta Mammoliti. La sua cucina ha una maturità spiazzante: altamente rigoroso, millimetrico nella composizione degli elementi, impiega un bagaglio tecnico dalla complessità elevatissima, senza ricorrere a orpelli scenografici fini a se stessi.

«Con Fondazione Birra Moretti portiamo avanti un progetto di valorizzazione della cultura della birra a tavola, iniziato nel lontano 2007 da Birra Moretti. Un’ambizione che nasce da un’intuizione vincente: far conoscere e appassionare di questa bevanda millenaria chi inventa e disegna il gusto a tavola. Così, negli anni gli chef hanno scoperto nella birra un ingrediente eccellente per dare una nota unica alle proprie ricette. E, in sala, i sommelier la propongono sempre più in abbinamento ai piatti della grande cucina d’autore. Chef e sommelier, oggi, sono diventati i nostri primi e più importanti ambasciatori» – dichiara

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Agnesi accoglie gli studenti ICIF per diffondere la cultura della Pasta italiana nel mondo

Agnesi accoglie gli studenti ICIF per diffondere la cultura della Pasta italiana nel mondo
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Lo storico marchio di pasta apre le porte del proprio stabilimento di Fossano (CN) agli studenti della prima scuola di cucina italiana per stranieri

Pasta Agnesi, il pastificio industriale più antico d’Italia che affonda le proprie radici nel 1824, apre oggi le porte del proprio stabilimento di Fossano (CN) agli studenti ICIF – Italian Culinary Institute for Foreigners, la prima scuola di cucina italiana per stranieri fondata nel 1991. La visita è frutto della partnership recentemente siglata tra Agnesi e ICIF per diffondere la conoscenza e la cultura della pasta, nelle ricette delle tradizioni regionali e nelle nuove interpretazioni della cucina italiana nel mondo, attraverso le attività promosse dalla scuola e dai numerosi Chef che l’istituto ha formato.

Gli studenti Chef dell’Istituto ICIF

Alla visita allo stabilimento Agnesi partecipano gli Chef professionisti del Master in Cucina Italiana di ICIF, un corso in lingua inglese composto da Chef provenienti da più parti del mondo: USA, Brasile, Taiwan, Pakistan, Filippine, Grecia, Nigeria, Corea, ma anche alcuni italiani. Al termine del Master, le cui lezioni si tengono nella sede ICIF di Costigliole d’Asti, gli Chef proseguiranno la loro formazione presso i più importanti ristoranti italiani, molti dei quali stellati. La collaborazione tra il marchio di pasta e la scuola di cucina prevede inoltre che, all’interno del percorso formativo, gli Chef utilizzino unicamente i prodotti Agnesi nelle lezioni che richiedono l’uso di pasta.

La partnership tra lo storico brand e il noto istituto, siglata alcuni mesi fa, era nata proprio dalla condivisione di una serie di valori di fondo quali il rispetto della tradizione alimentare italiana coniugato a processi produttivi innovativi, alla valorizzazione delle materie prime tutelate e garantite, all’attenzione ai nuovi mercati e le tendenze alimentari emergenti.

“Siamo orgogliosi di accogliere gli Chef di ICIF e mostrare loro gli elevati standard di qualità e l’innovazione dei processi produttivi che caratterizzano lo stabilimento di Fossano (CN). Proprio a Fossano, nell’ultimo anno Agnesi ha messo in campo importanti investimenti rendendo lo stabilimento un polo produttivo all’avanguardia e in grado di produrre tutti i tipi di pasta: di semola, all’uovo, integrale, fino alle novità alto

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