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News di settore - da Indexfood.it

Granarolo lancia G+ con il 30% di zuccheri in meno e rivoluziona il mercato

Granarolo lancia G+ con il 30% di zuccheri in meno e rivoluziona il mercato
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Ingenti investimenti e aumento di personale nello stabilimento del Gruppo di Gioia del Colle (BA) dove verrà prodotta la nuova gamma

Il Gruppo Granarolo, il maggiore operatore agro-industriale del Paese a capitale italiano, lancia Granarolo GPlus, una novità unica sul mercato italiano, una bevanda da latte con il 30% in meno di zuccheri rispetto al latte utilizzato, i cui altri elementi nutrizionali restano inalterati e che sarà disponibile sugli scaffali della Grande Distribuzione a partire da novembre 2017.

Granarolo G+ è fatta con latte 100% italiano selezionato negli allevamenti della filiera Granarolo, la più importante d’Italia, controllato e garantito in ogni fase. Il processo produttivo prevede innanzitutto la scomposizione dello zucchero del latte, il lattosio, nei suoi due zuccheri semplici, glucosio e galattosio, per renderlo adatto a tutti, anche a chi è intollerante al lattosio o fa fatica a digerirlo. Poi, grazie a un innovativo e brevettato sistema di filtrazioni vengono separate le varie componenti del latte, ottenendo un prodotto con -30% di zuccheri rispetto al latte normale, che mantiene inalterati gli altri elementi nutrizionali.

Granarolo G+ è una vera rivoluzione nel mercato del latte – afferma Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo, –un’innovazione unica in grado di creare una nuova categoria di prodotto e di rispondere a un bisogno emergente dei consumatori, che guardano con sempre maggiore interesse ad alimenti funzionali e legati al benessere. Il segmento benessere/salute è infatti quello a maggior crescita nel mercato, registrando un +6,9% a volume e +6,7% a valore (benessere) mentre per quello salutistico +20% a volume e +18% a valore (fonte: Nielsen). Produrremo G+ nel nostro stabilimento di Gioia del Colle (BA) in Puglia, dove abbiamo fatto investimenti per oltre 5 milioni di Euro e generato l’occasione per l’assunzione di giovani”.

Granarolo G+ nasce dall’osservazione del grande cambiamento in atto nei consumi. Negli ultimi anni gli stili di vita alimentari si sono profondamente modificati e con essi le scelte dei consumatori, molto attenti alla quantità ma soprattutto al valore nutrizionale di ciò che mangiano. Il trend less is more si sta rafforzando sempre di anno in anno, anche nella categoria del latte. Il “senza zucchero” è un segmento che negli ultimi anni sta crescendo molto, attestandosi al secondo posto dei desiderata dei consumatori (Fonte: Nielsen) dopo il “senza grassi”.

lunedì 23 ottobre 2017/Author: Indexfood/Number of views (681)/Comments (0)/

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Concluso il Global Food Forum: confronto concreto sulla futura politica agricola comune

Concluso il Global Food Forum: confronto concreto sulla futura politica agricola comune
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Giansanti (Confagricoltura): “un pool sovranazionale. Per aiutare le imprese a fronteggiare calamità ed emergenze”
Mutamenti climatici, innovazioni tecnologiche e digitali,sostenibilità, energie rinnovabili, equilibri di mercato, fake news.
Brexit: serve budget per eventuali shock di mercato

“Portare l’agricoltura verso traguardi importanti: questo è il nostro obiettivo, condiviso con Farm Europe, in un percorso di confronto iniziato lo scorso anno e proseguito nel corso di questi due giorni di dibattito e di proposte per la futura politica agricola comunitaria”. Con queste parole il presidente di Confagricoltura e presidente del GFF Massimiliano Giansanti ha concluso Global Food Forum 2017 (GFF), annunciando l’appuntamento del prossimo anno, sempre con il sostegno di Confagricoltura.

Numerosi gli argomenti trattati, nella due giorni trevigiana, che hanno messo a confronto i rappresentanti di istituzioni, organizzazioni, amministrazioni europee e nazionali; si è dibattuto a lungo su come utilizzare le risorse comunitarie, che dovranno essere indirizzate sempre più verso sistemi di agricoltura di precisione e sulla formazione degli agricoltori, a vantaggio della capacità produttiva e della sostenibilità ambientale e per diminuire il digital divide.

“Le innovazioni tecnologiche e digitali producono dati che – ha detto Massimiliano Giansanti – devono essere condivisi e disponibili per tutti, attraverso una piattaforma europea”.

L’instabilità di mercato ed i danni creati dai cambiamenti climatici – è emerso sempre nel corso del Global Food Forum – devono essere affrontati semplificando e migliorando l’applicazione degli strumenti di gestione dei rischi (assicurazioni e fondi mutualistici) in funzione sia della diversità di condizioni dell’agricoltura negli Stati membri, sia della variabilità di caratteristiche delle filiere agroalimentari a livello nazionale e regionale. Inoltre, l’Unione europea dovrebbe rendere più incisivi e rapidi gli strumenti di gestione straordinaria di gravi crisi climatiche, sanitarie, sociali e di mercato.

“Serve – ha osservato il presidente di Confagricoltura – un pool sovranazionale che aiuti le imprese a fronteggiare calamità ed emergenze sempre più frequenti”.

Un’attenzione particolareggiata, nel corso dei lavori, è stata posta sul ‘non food’ – come le energie rinnovabili (in particolare i biocarburanti ed il biometano) – che impongono necessariamente un nuovo modello agricolo per un’intensificazione sostenibile delle produzioni, che metta al centro l’innovazione – tecnologica e digitale – e la valorizzazione della biomasse, al fine di rispondere ai principi di economia ci

sabato 21 ottobre 2017/Author: Indexfood/Number of views (516)/Comments (0)/
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Confagricoltura, Ministro Galletti al Global Food Forum: “L’ambiente non vinicolo economico ma opportunità”

Confagricoltura, Ministro Galletti al Global Food Forum: “L’ambiente non vinicolo economico ma opportunità”
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“L’ambiente non è più un costo, ma uno strumento essenziale per la competitività delle imprese”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenendo alla giornata conclusiva del Global Food Forum in corso a Susegana, in provincia di Treviso.

Cambiamenti climatici, siccità, temperature anomale, incendi, alluvioni e frane, che sono sotto gli occhi di tutti, ci impongono – ha osservato Galletti – di capire che la strada da seguire non può che essere quella della sostenibilità. In tutti i settori, agricoltura compresa”.

Per il ministro vanno dunque riviste le relazioni tra ambiente e agricoltura, settori che hanno bisogno l’uno dell’altro. “Senza lasciarsi prendere dal ‘furore ambientalista’ che porta inevitabilmente ad una ‘decrescita felice’ – ha precisato il ministro -. Il parametro ambientale deve essere compatibile con la crescita del Paese”.

Cultura ambientale, industriale ed agricola devono, secondo Galletti, andare di pari passo, altrimenti si rischia l’espulsione dal mercato, per la perdita di competitività rispetto ai Paesi che investono in nuove tecnologie.

Abbiamo apprezzato il pragmatismo del ministro Galletti che dimostra una particolare sensibilità per i temi dell’ambiente e dell’agricoltura – ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Gli siamo grati per la disponibilità dimostrata e non possiamo che ringraziarlo per l’impegno profuso, insieme al ministro per le Politiche agricole Martina, per l’inserimento in Finanziaria del ‘bonus verde’, l’incentivazione per il verde privato che chiedevamo da tempo”.

Confagricoltura, Ministro Galletti al Global Food Forum: “L’ambiente non vinicolo economico ma opportunità”
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sabato 21 ottobre 2017/Author: Indexfood/Number of views (427)/Comments (0)/
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UE, Grana Padano: accordo CETA così non funziona

UE, Grana Padano: accordo CETA così non funziona
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“Per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano il CETA offre indubbi vantaggi ma, come da noi anticipato a suo tempo, i timori di una gestione canadese che limitasse molto i vantaggi previsti dall’aumento delle quote, erano purtroppo fondati. Inoltre, il dazio del 246,5% sui formaggi UE in Canada rende economicamente inaccessibile importare caseari al di fuori delle quote”.

Lo afferma Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, commentando i primi effetti dell’accordo CETA, ovvero la nuova intesa che regolamenta l’esportazione di beni e di servizi tra i Paesi dell’Unione Europea e il Canada.

Le modalità con cui il Canada ha assegnato le quote aggiuntive previste dal CETA – prosegue Berni – cioè 16.000 tons suddivise annualmente per sei anni (2017/2022) quindi, al momento, 750 tons delle 2.600 annue per il 2017 e di conseguenza 5.300 tons per il 2018, non sta favorendo come avrebbe potuto e dovuto l’incremento delle esportazioni”.

La distribuzione a pioggia ad operatori improvvisati, anziché agli storici importatori strutturati – prosegue il direttore generale del Consorzio Grana Padano – si sta rivelando un ostacolo organizzativo rilevante e potrebbe essere foriero di storture tali da essere incompatibili con le finalità e gli obiettivi del CETA. Purtroppo il Governo canadese ha ritenuto di accogliere le pressanti lamentele dei produttori di latte e dei trasformatori locali, beneficiandoli dell’attribuzione del 50% delle nuove quote e l’altro 50% è direttamente andato a distributori e dettaglianti. Quasi nulla, invece, è stato destinato agli storici importatori”.

Ciò potrebbe anche tradursi parzialmente in convenienti importazioni di formaggi europei di minor pregio e valore per non interferire con i formaggi canadesi che, a causa dell’alto prezzo del latte pagato alla stalla in Canada, si collocano in una fascia medio alta.

“L’avevamo annunciato al Commissario Hogan ed ora lo stiamo di nuovo sollecitando – conclude Stefano Berni – perché, purtroppo, i nostri timori erano fondati, anzi fondatissimi. Perciò o la UE trova il modo di correggere queste storture da noi previste e annunciate, o il CETA assolverà la stessa funzione di una bellissima torta posta su un tavolo di diabetici. Bella da vedere ma che si può appena assaggiare, illudendo prima e deludendo poi i produttori di formaggi pregiati della UE”.

Desenzano del Garda, 20 ottobre 2017

UE, Grana Padano: accordo CETA così non funziona
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Pioggia di stelle ai The Beer Awards per Birra Antoniana

Pioggia di stelle ai The Beer Awards per Birra Antoniana
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Sono stati annunciati i vincitori dei The Beer Awards 2017-2018, la manifestazione promossa dal prestigioso ente IWSC – International Wine & Spirits Competition group. Nel firmamento di Birra Antoniana brilla soprattutto la blanche in stile belga ai Tadi, che si aggiudica ben 4 stelle nella propria categoria!

Il concorso The Beer Awards è relativamente giovane ma vanta già un ampio riconoscimento internazionale, dato dai severi criteri di valutazione adottati e dai membri della giuria, associati all’International Wine & Spirits Competition group, tra i maggiori esperti di competizioni birrarie e del settore beverage in generale.

Lo scopo della manifestazione è mettere in risalto le migliori eccellenze mondiali, per facilitare la scelta dei consumatori in un panorama birrario oggi sempre più fitto e articolato. Birra Antoniana ha partecipato per il secondo anno a questa kermesse e le soddisfazioni sono giunte numerose.

Portabandiera del Birrificio Antoniano è stata questa volta Birra Antoniana ai Tadi, capace di aggiudicarsi ben 4 stelle nella categoria “birre di frumento in stile belga”, distinguendosi per la sua morbidezza e delicatezza e per le note fruttate tra le quali spicca la pesca.

A fare compagnia alla ai Tadi troviamo altre otto referenze prodotte dal birrificio agricolo padovano, tutte premiate con tre stelle: Marechiaro e Pasubio della gamma Panorami; Altinate, Eremitani, Portello e Stile Vienna tra Le Classiche; le birre dai Presìdi Slow Food La Torlonga e Ponte Molino.

Segnali importanti che dimostrano la costanza della qualità della gamma di Birra Antoniana, capace di imporsi con referenze diverse nelle più prestigiose rassegne mondiali.

www.birraantoniana.it

Pioggia di stelle ai The Beer Awards per Birra Antoniana
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venerdì 20 ottobre 2017/Author: Indexfood/Number of views (503)/Comments (0)/
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